C’è sempre meno Italia nel portfolio di Autogrill: mentre Tondato da Ruos, alla tavola di Confimprese con i gestori del mondo infrastrutturale, minaccia di lasciare progressivamente il business autostradale, la multinazionale di Milanofiori sta progressivamente dismettendo porzioni importanti di mercato della ristorazione aeroportuale, là dove il traffico è in maggiore difficoltà.
In primis c’è stata l’uscita di scena dallo scalo di Catania: nel primo aeroporto per traffico del Meridione, ad aprile 2013, Autogrill ha chiuso i tre punti vendita in gestione a marchio Acafé, Ciao e Titoli. Ad ottobre, quindi, ha ridotto la sua presenza al T1 di Malpensa, con la rinuncia ai punti vendita Ciao, Spizzico e Sky Lounge al piano mezzanino delle partenze e all’Acafé dei check-in.
L’ultimo passo indietro di questi giorni, con l’annuncio dell’uscita dal contratto dei 5 punti di ristoro di Napoli Capodichino (Ciao, Obikà, Puro Gusto, Tentazioni e Acafé). A subentrare, in tre slot, sarà Sebeto con le formule Rossopomodoro (che farà concorrenza diretta a Fratelli La Bufala), RossoCaffè e Ham.
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