Tanto tuonò che piovve: dopo una lunga e ininterrotta serie di risultati negativi, McDonald’s ha dato il benservito al suo ceo e presidente, Don Thompson, che si è dimesso dal duplice incarico.
A marzo sarà sostituito da Steve Easterbrook.
La notizia arriva subito dopo la divulgazione dell’ennesimo brutto dato, vale a dire il primo calo annuale delle vendite nei ristoranti americani aperti da almeno un anno da 12 anni in qua.
Thompson, 51 anni, il primo afroamericano a guidare il colosso dell’hamburger per cui lavorava da 25 anni, lascia dunque il gruppo dopo meno di tre anni dall’assunzione delle massime cariche direttive al suo interno. Tali cariche, così come la sua poltrona nel Consiglio di amministrazione della multinazionale del panino espresso, verranno assunte dal 48enne Easterbrook, attuale responsabile del brand a livello globale, tornato in McDonald’s, dove aveva lavorato per 18 anni, nel 2013, dopo aver guidato dal 2011 Pizzaexpress e quindi una catena di ristoranti giapponesi. È il terzo ceo del colosso di Oak Brook in 10 anni.
Un turnover abbastanza sostenuto per il vertice aziendale, giustificato dall’andamento del marchio, soprattutto, ma non solo, nel mercato interno: sono due anni che le vendite registrano cali in patria mentre in Cina, complice una serie di scandali legati alla qualità della carne servita ai clienti, e in Russia, con le sanzioni contro Mosca decretate dai paesi occidentali e la chiusura per ritorsione di alcuni ristoranti di Big Mac, le cose non stanno andando meglio.
Risultato: mentre quando Thompson assumeva la guida della società si ritrovava in dote 106 mesi consecutivi di vendite like-for-like in crescita nei ristoranti Usa, al primo calo del valore delle vendite dei locali aperti da un anno si sono sommati utili netti scesi nel 2015 di quasi il 15% (a 4,76 miliardi) e un valore delle azioni rimasto sostanzialmente invariato dal 2012, proprio mentre il Dow Jones, il principale indice di Wall Street, saliva del 36%.
“È difficile dire addio alla McFamily ma c’è il momento e la stagione per tutto”, ha commentato la sua uscita di scena Thompson.
Punterà probabilmente sul target dei giovani Easterbrook per riguadagnare il terreno perduto, in collaborazione con il direttore finanziario Pete Bensen, promosso adesso nel ruolo appena creato di chief administrative officer (gli succede nel vecchio incarico Kevin Ozan, attuale revisore interno). Positiva la reazione del mercato al giro di poltrone, con un incremento del 3% del titolo nell’after-hours.