Poca frutta a scuola all’ora delle merenda. È quanto emerge da uno studio realizzato da ministero della Salute, che evidenzia al contempo la diffusa conoscenza (73%) e il rispetto pressoché unanime (oltre il 97%) delle Linee d’indirizzo nazionali per la refezione scolastica del 2010.
Sono dati che emergono da un’indagine conoscitiva sulla ristorazione scolastica in Italia voluta dal dicastero guidato da Beatrice Lorenzin. Nella quale emerge come una delle criticità del servizio principali sia appunto la distribuzione di frutta al momento dello spuntino, prevista solo nel 28% degli istituti. E ancora: nel 10% delle scuole sono presenti i distributori automatici di cui solo il 3% però distribuisce prodotti salutari, quali ad esempio alimenti e bevande a basso contenuto energetico: frutta fresca, yogurt, succhi di frutta o altro. Fanno da contraltare a questi numeri altri dati, positivi: nel 73% delle scuole analizzate sono utilizzati prodotti biologici o a Km 0 mentre nel 58% dei plessi non si rilevano grandi quantità di avanzi.
Infine, il costo medio giornaliero di un pasto è in media tra i 4 e i 5 euro e la rilevazione periodica della soddisfazione dell’utente avviene infine nel 74% delle scuole.