Starbucks serve un bond da 500 milioni di dollari. Il colosso americano delle caffetterie stavolta conquista gli onori delle cronache non per l’approdo di frappuccini & C. in qualche nuova città del mondo ma per aver lanciato un’emissione obbligazionaria da mezzo miliardo di dollari sulla scadenza di cinque anni.
Il colosso di Seattle punta quindi a sfruttare il momento d’oro degli asset in dollari, nei quali tanti investitori reinvestono (e si rifugiano) dopo aver liquidato le posizioni su commodity, valute e titoli dei Paesi emergenti, nonché sui titoli azionari. Risultato: nonostante l’aumento dei tassi deciso dalla Fed, il rendimento dei Treasury si è compresso nelle ultime settimane dal 2,3 al 2%. Il Gruppo prevedeva uno spread di 80 punti base, ma il prezzo di collocamento è stato poi di 101.