Dieci anni dopo il debutto meneghino in corso Magenta, i fondatori, Marcello e Simone Binda, insieme allo chef Hide Shinohara, portano l’insegna Zero in Giappone. Apre infatti i battenti a settembre, nella via principale di Tokyo, il primo ristorante di sushi dell’insegna milanese del Sol Levante.
Il format, considerato da molte guide il miglior “giapponese di Milano”, è sulla scena da quando in città i locali di sushi e sashimi erano 70: oggi sono 350 ma solo in una decina il personale ha passaporto o origini del Paese del Tenno.
È stata una società nipponica a scegliere il marchio di casa nostra, dietro cui sta fin dalle origini del progetto anche Paco Durazzano, ex pubblicitario. “I partner giapponesi ci hanno detto che eravamo ‘leggermente usciti dai binari’ ma rispettosi della cultura orientale, e per questo ci hanno scelto”, dichara l’imprenditore.
La formula di Zero Tokyo sarà quella milanese, adattata: spazio quindi a ingredienti da tutto il mondo (come pomodori, finocchi, carciofi, tartufi e formaggi) e a salse “007” dalla composizione top secret ma sempre impiegati secondo le tecniche e la disciplina della tradizione orientale. E non finisce qui: se l’esperimento andrà bene, si pensa a replicazioni sempre nel Far East. Ma senza trascurare la madrepatria…