Tutto pronto per il big bang nella ristorazione ospedaliera veneta. L’8 marzo si chiude la gara con la quale debutta l’Azienda Zero: si tratta di un maxi appalto da oltre 300 milioni di euro.
Destinato a coprire il servizio pasti di tutti i presidi sanitari regionali, d’ora in poi le Usl non pubblicheranno più singoli bandi, che faranno capo al vincitore di quello regionale. È così che si sta riorganizzando la sanità del Veneto che, con la creazione della centrale unica, mira a uniformare l’attività delle aziende, contenendone i costi grazie alla logica dei grandi numeri; all’appalto ristorazione seguiranno quelli per gli altri servizi.
Il maxi appalto vale appunto 303.510,618 euro Iva esclusa, avrà durata quinquennale (con possibilità di rinnova per ulteriori due) ed è diviso in sei lotti, a cui fanno capo tutte le Usl dislocate sul territorio nazionale. Nello specifico, il primo lotto (Belluno, Pieve e Asolo) vale 54 milioni; il secondo (Verona, Legnago e Bussolengo) 52; il terzo (Chioggia, Rovigo e Adria) 31; il quarto (Azienda Ospedaliera di Padova e Iov) 4; il quinto (Ovest Vicentino e Vicenza) 55 mentre il sesto (Mirano e Padova) ha una base d’asta di 67 milioni di euro.
Il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa con un massimo di 50 punti per la qualità ed altrettanti per il prezzo. Gli affidamenti in corso arriveranno a scadenza naturale dopodiché subentrerà il vincitore della… “gara zero”.