Adesso si fa sul serio. Dopo le prese di posizione e le schermaglie dei mesi scorsi, Angem (Associazione nazionale della ristorazione collettiva), ACI Servizi e Utilities (Alleanze delle cooperative italiane) hanno annunciato l’avvio della trattativa con le organizzazioni sindacali per il nuovo contratto nazionale della ristorazione.
“Abbiamo avviato un percorso virtuoso e necessario per raggiungere quella qualificazione distintiva a cui il settore della ristorazione collettiva deve ambire, visto anche l’alta funzione sociale che assolve”, ha dichiarato Carlo Scarsciotti, presidente Angem. “È anche per questo che abbiamo voluto proporre un contratto nazionale sulla ristorazione che, a differenza del CCNL del turismo del 20 febbraio 2010 attualmente in vigore, rappresenti le peculiarità tipiche di imprese che operano nel settore della collettiva, un comparto economico e sociale chiamato ad avere in modo crescente un ruolo fondamentale per la vita dei cittadini”. I caterer che aderiscono ad Angem impiegano circa 35mila addetti; operano in un mercato che vale nel complesso 6,2 miliardi di euro, suddiviso in socio-sanitaria (34%), scolastica (30%) e ristorazione in varie tipologie di punti di lavoro (36%).
Cinque i punti fondamentali al tavolo della trattativa: flessibilità (tra cui la possibilità svolgere ore di lavoro eccedenti rispetto a quelle pattuite e di godere di riposi compensativi di pari durata accumulabili in una “banca ore”); incremento efficienza (con l’introduzione, intanto, di una nuova disciplina che regoli gli eventi di malattia e i permessi ex legge 104); contenimento del costo del lavoro (in primis, i permessi di riduzione dell’orario di lavoro riconosciuti a chi svolgerà prestazioni partire da 20 ore settimanali, fino ad un massimo di 32 ore di permesso/anno); welfare ed incentivi (premio di risultato, che avrà caratteristiche tali da consentire l’applicazione dei trattamenti contributivi e fiscali previsti dalla normativa vigente sulla detassazione del salario di produttività); qualificazione delle imprese (Angem e ACI attiveranno un sistema di qualificazione che permetta di selezionare gli operatori del mercato in base all’efficienza nell’organizzazione del lavoro, alle condizioni di lavoro e agli standard contrattuali e organizzativi).