Mentre chiudono le scuole, Spontini apre le porte della sua classe. E si prepara tagliare il nastro a 60 locali in 5 anni, 30 in Italia e altrettanti nel mondo, partendo da Tokio (dove è già presente con diverse location) e Kuwait.
Con ordine: la Factory del brand milanese che da oltre 60 anni è sinonimo di pizza ha aperto in viale Monza, a nord della metropoli di Expo e non lontano (anche nel nome della via) dal capoluogo della provincia di Monza e Brianza, dove sei mesi fa è stata inaugurata la prima pizzeria Spontini fuori dai confini meneghini (location all’estero a parte).
Il centro di formazione continua per i pizzaioli e il personale voluto da Massimo Innocenti, patron della holding Spontini, è sviluppato su circa 200 metri quadrati, contiene una cucina (dove uniformare la produzione dei piatti serviti), un laboratorio di produzione (ospita due impastatrici, due grandi tavoli da lavoro e due forni elettrici, uno a legna e uno combinato gas e legna, poiché in alcuni paesi esteri i primi sono vietati e, in quello che costituisce una sorta di “hub” per tutti i pizzaioli dell’azienda da formare, arriveranno anche i cuochi stranieri che lavoreranno nei punti vendita internazionali), un’aula didattica da 30 posti con una lavagna multimediale di ultima generazione (per insegnare i segreti del mestiere di pizzaiolo e l’abc del perfetto cameriere: dalla gestione del “roll playing” alle regole di bon ton a quelle d’oro del servizio targato Spontini: veloce, preciso, solerte) e uno spazio libreria (dove si stanno raccogliendo centinaia di volumi editi in Italia e all’estero dedicati alla pizza).
Un grande investimento che corrobora un programma di sviluppo ambizioso: ”Nei prossimi 5 anni vogliamo aprire 60 locali, principalmente nei centri commerciali: 13 in conduzione diretta e gli altri in franchising, 30 in Italia, prevalentemente nel centro-nord e altrettanti all’estero, partendo da Tokyo e Medio Oriente”, così Massimo Innocenti, che sul fronte interno agirà con il supporto della società Oven/Sigma.
“Dopo una lunga fase di test a Milano e all’estero, siamo convinti di avere le carte in regole per uno sviluppo che, nelle nostre intenzioni ci porterà, dopo questa prima espansione, a mettere almeno una bandierina nelle principali capitali europee”.