Puntare da una parte sull’eccellenza del made in Italy per i viaggiatori di fascia alta con ristoranti à la carte, garantendo dall’altra, per tutti i target del people on the move, l’impiego di prodotti tipici e materie prime del territorio.
È su questi elementi che è costruita l’offerta di ristorazione a Expo 2015 di CIR food, che con Confesercenti ha promosso la tavola rotonda “Travel Retail, le nuove frontiere della ristorazione”, che si è svolta nei giorni scorsi presso la Vip Lounge dell’operatore emiliano, che gestisce 20 punti ristoro nel sito dell’esposizione universale milanese.
L’occasione per testare alcuni format innovativi, da lanciare in futuro nella ristorazione in concessione, come ha dichiarato il direttore commerciale e marketing della cooperativa, Giuliano Gallini: “Con la nostra presenza a Expo 2015, dove ogni giorno siamo chiamati a preparare fino a 50mila pasti per i visitatori, intendiamo promuovere nuovi modelli di ristorazione, dove l’italianità dei menu e delle materie prime è protagonista. Dopo la fine dell’esposizione puntiamo a rilanciare questi modelli per entrare nel settore del travel retail”.
Alla presenza dei rappresentanti di SEA Aeroporti Milano e Grandi Stazioni, del direttore di retail&food Andrea Aiello, e di fronte a una nutrita platea, si è dunque svolto un ampio confronto sul futuro della ristorazione nei luoghi di viaggio. Un mercato in evoluzione, che vede al primo posto i viaggiatori che scelgono il treno, circa 700 milioni all’anno (fonte Eurisko-Grandi Stazioni 2015), e l’aereo, con oltre 146 milioni di passeggeri (Assoaeroporti 2014).
“Oggi nel travel retail la shopping experience pesa per il 30% sulla capacità di spesa complessiva, perché il consumatore lega sempre più il viaggio all’esperienzialità”, ha detto nel corso del suo intervento Mario Resca, presidente Confimprese. Che ha aggiunto: “I retailer ne devono tenere conto, adeguando l’offerta sulla base delle mutate abitudini di acquisto e garantendo a cittadini e turisti una pluralità di beni e servizi competitivi di cui usufruire in un contesto di viaggio. Il food & beverage è quindi una componente fondamentale dello shopping, esprimendo l’identità e la cultura di un luogo. Tutti gli operatori della filiera devono collaborare per creare le condizioni per una proposta made in Italy di qualità al giusto prezzo”.
In base ai dati presentati da Reno-Your Retail Partners, è emersa la necessità di differenziare la proposta alimentare nel travel retail, circa il 25% del totale dell’offerta commerciale. Innanzitutto bisogna focalizzare l’attenzione sulla tipologia di viaggiatore, che spazia dal pendolare al cliente che viaggia con l’Alta Velocità nel caso del trasporto ferroviario, mentre per gli aerei si passa da chi sceglie voli low cost a chi utilizza quelli di linea.
Non è tutto; occorre ripensare aeroporti e stazioni in base alle esigenze di chi li frequenta, considerando anche l’impiego sempre più frequente di barriere non solo nei prima ma anche nelle seconde: alle imprese di ristorazione viene chiesto dunque di contribuire a ridefinire l’identità di questi spazi, che d’altro canto sono anche sempre più aperti verso le città. Un’occasione da non perdere secondo Gian Enrico Buso, managing director Reno – Your Retail Partners: “I retailer dovranno focalizzarsi su un’offerta commerciale diversificata, ripensando all’area di attrazione della posizione e alla superficie commerciale di vendita. Soltanto nelle grandi stazioni transitano oltre 145 milioni di passeggeri e negli hub oltre 10 milioni. Sono numeri su cui è necessario fare riflessioni commerciali di rilievo per non perdere alcuna occasione di vendita”.
Per quanto riguarda infine le aree di servizio autostradali, circa 400 in Italia, con una media di circa 18 milioni di viaggiatori all’anno, malgrado la perdurante crisi l’attenzione è alta, in vista delle oltre 200 gare previste nei prossimi mesi per le concessioni dei servizi ristorativi. Anche in questo settore cambiano le abitudini di sosta e va pertanto rimodulta l’offerta, puntando, come per stazioni e aeroporti, sul made in Italy a tavola e sui prodotti tipici, due elementi imprescindibili nel processo di rinnovamento della ristorazione nei luoghi di viaggio.