Food, moda e design trascinano il retail italiano: superati i 900 miliardi di euro di volume d’affari nel 2015, nei primi sei mesi di quest’anno il comparto ha messo a segno un’ulteriore progressione dello 0,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente e si prevede di arriverà al +2,3% entro il 2020.
Lo dice una ricerca di EY Ernst Young presentata durante il primo summit dedicato al retail e al franchising di moda, food e design che si è svolto a Villa d’Este di Cernobbio nel corso dell’ultimo Forum Ambrosetti.
Ebbene, il settore che più di ogni altro contribuisce a questo exploit è il foodservice, con una clamorosa crescita a doppia cifra pari al 31,2%. Segue il fashion, con +7,2%. In particolare, i comparti moda e cibo (dove si ritaglia un posto di rilievo il franchising delle dei format street food) confermano grande vitalità, con rispettivamente 873 e 320 tagli nastro di locali affiliati all’attivo da nord a sud dello Stivale.
E il trend di crescita è tutt’altro che esaurito: per il 2017 si pensa di replicare i numeri di quest’anno, un risultato di tutto riguardo in un contesto sostanzialmente fermo, a maggior ragione se si pensa anche ai 1.120 nuovi addetti che hanno trovato lavoro nelle location aperte in Italia, con abbigliamento e food a fare la parte del leone anche sul fronte occupazione.
Mario Resca, presidente di Confimprese, ha poi evidenziato come, entro la fine del 2016, saranno inaugurati 465 punti vendita con insegne tricolore fuori dai confini italiani, in crescita del 35% sul 2015. Insomma: made in Italy e il franchising siano sempre più formule vincenti, anche all’estero.