Mentre nei refettori sperimenta 25 piatti di altrettanti paesi dell’Europa, Milano Ristorazione approva un bilancio record: la controllata del Comune di Milano che dal 2001 produce e distribuisce ogni giorno circa 85.000 pasti per nidi e scuole pubbliche del capoluogo lombardo ha chiuso il 2017 con un fatturato di 90,3 milioni di euro, contro gli 89,9 del 2016, e un utile netto di 1,1 milioni di euro (+48%).
Un risultato che secondo l’azienda fa il paio con il miglioramento complessivo del servizio anche grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche che hanno facilitato la relazione con gli utenti. Risultato: Milano è l’unica grande città italiana in cui il fenomeno del pasto da casa è praticamente inesistente. In generale, nonostante la diminuzione dei pasti serviti, i ricavi della società guidata dall’amministratore unico Fabrizio De Fabritiis sono leggermente aumentati per effetto dei servizi forniti al Comune e per alcune partite straordinarie. In particolare, sui costi la società è riuscita a realizzare efficienze importanti nelle voci personale, manutenzioni, energie, commissioni rette scolastiche. La situazione patrimoniale, come si legge in una nota diramata al termine dell’assemblea, è caratterizzata da una “notevole disponibilità liquida che le consentirà di finanziare i programmi di investimento triennali 2018-2020 che si aggirano sui 9 milioni di euro. Un terzo di questi è rivolto ad applicazioni e infrastrutture informatiche, la restante parte alla ristrutturazione di centri cucina”.
I pasti, preparati in 26 centri cucina e 80 cucine di nidi d’infanzia, vengono poi trasferiti ai 458 refettori e ai 200 nidi, con il contributo di oltre 2.900 lavoratori diretti e indiretti.