Al termine di lunghi lavori di restrutturazione costati 20 milioni di euro, il terzo Reserve Roastery di Starbucks, dopo quelli di Seattle e Shanghai, ha aperto a Milano, nell’ex palazzo delle Poste di Cordusio.
La favola
Si chiude un cerchio aperto da Howard Schultz, patron del marchio della Sirena Verde, durante un viaggio milanese nel 1983, quando, colpito dal modo di servire il caffè dei bar italiani, decideva di portare lo stesso stile al di là dell’Oceano. Una “favola” che dopo aver conquistato i quattro angoli del pianeta in oltre 25mila location, con “rispetto e umiltà”, come ha detto l’imprenditore durante la recente opening all’ombra della Madonnina, è arrivata anche laddove era dunque idealmente nata.
Quello italiano, il 78° mercato globale in cui il brand Usa entra, è sempre stato visto come “difficile” dal management di Seattle. Di qui la lunga latitanza dell’insegna e l’attenta ponderazione dello sbarco lungo lo Stivale, dove pare adesso destinata a un rapido sviluppo in partnership con Percassi: dapprima con uno o due nuovi pdv a Milano (in zona corso Garibaldi e piazza San Fedele) e uno a Malpensa entro la fine dell’anno, quindi in altre grandi città.
Tributo all’Italia
Per conquistare un mercato ostico e altamente competitivo come quello tricolore, la multinazionale Usa punta dunque sull’italianità, esaltata proprio dal concept Roastery. Nella sua replicazione meneghina infatti, sviluppata su 2.300 mq, il più grande negozio in Europa, oltre al caffè miscela Arabica (proveniente da coltivazioni etiche di 30 paesi e trasformato nella bevanda più iconica del brand e della tradizione di casa nostra da sette tostatori professionisti e da un team di barman che potranno realizzare fino a 115 bevande diverse), ecco la possibilità di gustare il “nitro gelato affogato” del torinese Alberto Marchetti, realizzato sul posto con azoto liquido, e, dulcis in fundo, le preparazioni bakery di Princi. La panetteria milanese fondata dal calabrese Rocco Princi, presente in tutti e tre i locali premium di Starbucks nel mondo, dispone qui di un forno a legna per sfornare i suoi prodotti dolci e salati. Nel segno dell’Italia anche la lista dei cocktail di Arriviamo bar: dai classici come lo Spritz e il Negroni, alle specialità realizzate con caffè freddo.
Tra gli atout della immensa location, che dà lavoro a circa 300 persone, spiccano anche la terrazza esterna e il portico, dove troneggia la statuta scolpita a mano in marmo di Carrara dallo scultore Giovanni Balderi, raffigurante, e non a caso, una sirena.