Vale 990 miliardi di euro, per 178 miliardi di consumazioni: ecco i numeri della ristorazione fuori casa a livello globale. Numeri monstre destinati a crescere ancora dato che per il comparto si prevede una progressione dello 2,3% secondo le più recenti rilevazioni, percentuale che sale al 3% in Europa. È la fotografia scattata al Sigep di Rimini da Npd, società specializzata da anni nella ricerca nel settore della ristorazione.
E l’Italia si conferma uno dei mercati più vitali, specie nelle categorie caffè, panificazione, dolci e gelati. Con una media pro capite di 251 consumazioni fuori casa all’anno, il Belpaese si piazza al terzo posto dopo Giappone (308) e Corea del Sud (324). Per quel che riguarda il consumo di caffè, in particolare, il 52% si concentra in Usa, Giappone e Italia, mentre sempre Stati Uniti e Italia, insieme alla Cina, registrano il 51% dei consumi della categoria bakery dolce.
E ancora: nel 2018 gli italiani hanno speso in pranzi e cene fuori casa 85 miliardi di euro, pari al 35% del totale dei consumi alimentari lungo lo Stivale.
Nel dettaglio, circa un italiano su quattro (22,3%) ha mangiato lontano delle mura domestiche almeno una volta a settimana nel corso dell’anno scorso, secondo l’analisi Coldiretti su dati forniti dal Censis. Tra questi, i laureati e i giovani sono i clienti che più si avvalgono dei servizi di ristorazione, con il 33,8% che li frequenta almeno una volta a settimana, rispetto al 25,6% degli italiani tra i 35 e i 64 anni, e il 6,7% degli over 65. Inoltre, secondo il 44% degli italiani, il requisito più rilevante riguarda l’italianità del prodotto alimentare, seguito dalla tracciabilità.