Circa 700mila pasti da mense e cucine ospedaliere, oltre 7.600 tonnellate di eccedenze alimentari dalla Gdo e più di 1,1 milioni di farmaci nel corso del 2018: a tre anni di distanza dall’entrata in vigore, la cosiddetta legge anti-sprechi (la 166/2016) presenta un bilancio più che lusinghiero: 20 articoli e poche semplificazioni hanno innescato un processo di economia circolare che ora potrebbe essere allargato ad altri settori (a partire dai libri).
Nata da una analisi di mercato che mirava a rimuovere alcuni ostacoli che rendevano complesso il recupero di alcuni prodotti, come ha sottolineato la promotrice Maria Chiara Gadda (Pd), la “sua” legge agisce attraverso la chiarezza normativa, senza obblighi e sanzioni, con l’obiettivo finale di rispondere a un bisogno sociale.
È il presidente di Elior Italia Lino Volpe a sottolineare i risultati conseguiti dalla disposizione nel campo della collettiva, che oggi, grazie alla legge 166, “rimette in circolazione circa 700mila pasti ogni 12 mesi”. In particolare, sono 40 i ristoranti del colosso della ristorazione francese attivi in Italia che fanno recupero, tra mense aziendali, cucine di scuole e ospedali: qui le eccedenze di cibo vengono conservate in un ambiente idoneo, per poi essere ritirate dalle Onlus che le ridistribuiscono.
Così Elior dona 120-130mila porzioni all’anno. Un risultato tanto più da sottolineare se si pensa che prima della legge Gadda si faceva poco o nulla a causa delle difficoltà legislative che svilivano anche le migliori intenzioni.