Edenred vs Repas Lunch Coupon: 1 a 0. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato contro l’assegnazione del Lotto 4 della procedura di gara denominata “Consip 6”, con la quale era stata aggiudicata nell’autunno del 2013, in sette lotti, la fornitura del servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto cartacei di qualsiasi valore nominale e dei servizi connessi in favore di numerose amministrazioni pubbliche, da nord a sud dello Stivale. Il criterio di aggiudicazione era quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata sommando un punteggio tecnico di massimo 45 punti ed un punteggio economico di massimo 55 punti. Ai fini dell’attribuzione del primo occorreva tener conto della percentuale di sconto offerto dal partecipante sul valore nominale del buono pasto. Il secondo, invece, era determinato dalla somma dei punteggi attribuiti a quattro diversi criteri.
Ebbene, Repas si era classificata prima in graduatoria nel Lotto 4, e tuttavia, a conti fatti, la sua offerta, senza la voce relativa ai servizi aggiuntivi, “avrebbe comportato una perdita di 8.894.343,72 euro”. In base a ciò, i giudici amministrativi, cui Edenred ave fatto ricorso con il sostegno di Fipe, hanno rilevato come l’offerta della società aggiudicataria sia da considerare “anormalmente bassa”.
“Le giustificazioni fornite, al riguardo, dalla Repas Lunch Coupon S.r.l. presentano, invero, profili di incongruità che inficiano la stessa attendibilità dell’offerta che non può essere assolta dai sospetti di anomalia derivanti dalla percentuale di ribasso pari al 19,25% sull’importo a base d’asta e dalla commissione applicata agli esercizi dell’1,8%”, è scritto nella sentenza. Ecco perché, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Sezione Terza “accoglie il ricorso principale e i motivi aggiunti depositati il 19 dicembre 2013 e, per l’effetto, annulla i provvedimenti impugnati; dichiara l’inefficacia del contratto di appalto stipulato e il subentro nello stesso della ricorrente a decorrere dal trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del dispositivo della presente sentenza”.
E adesso? Nulla, tutto passa in Cassazione, cui spetta l’ultimo verdetto. Palla al centro, insomma.