Presentati a a Milano i risultati di #CrescereATavola, campagna di sensibilizzazione sulla sana alimentazione contro i rischi dell’obesità infantile promossa da “Il giornale del cibo“. I cui lettori hanno indicato fra le principali cause del problema genitori poco attenti e poco propensi a educare i figli a corretti stili di vita, unitamente, segno dei tempi purtroppo, a una limitata disponibilità economica delle famiglie che costringe alla spesa low-cost.
E ancora: bambini e ragazzi italiani continuano a preferire pasta, pane e pizza, ma bevono meno di un litro d’acqua al giorno e consumano ancora troppo poco frutta e verdura. Fondamentale il ruolo della scuola, anche in ottica di condivisione del pasto e, quindi, di socializzazione.
Nel corso del convegno, che si è svolto a Palazzo Bovara a Milano in diretta streaming sul sito della pubblicazione online di cultura gastronomica e informazione alimentare edita da CIRFOOD, il colosso italiano guidato da Chiara Nasi che opera nella ristorazione organizzata, è emerso innanzitutto un dato eclatante: nella patria della dieta mediterranea, due bambini italiani su 10 sono in sovrappeso e uno su 10 è obeso, con una maggiore prevalenza nel centro sud (Fonte: “Consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione dell’obesità del bambino e dell’adolescente” – SIP). L’obesità infantile, quindi, è un fenomeno non solo dilagante ma anche persistente: come riporta correttamente la Società Italiana di Pediatria, infatti, circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto.
I risultati della campagna sono stati presentati nel corso di un dibattito che ha coinvolto, oltre a Silvia Trigilio, direttore responsabile de “Il Giornale del Cibo” e Luca Brambilla, direttore commerciale ristorazione scolastica CIFOOD, anche esperti di pediatria e nutrizione come il professor Giuseppe Banderali, direttore UO Neonatologia e Clinica Pediatrica Azienda Socio- Sanitaria Territoriale S. Carlo e S. Paolo, Presidio Ospedaliero S. Paolo – Università di Milano e Giorgio Donegani, tecnologo alimentare, consigliere e past president FEI (Food Education Italy).
Madrina dell’iniziativa è stata Erica Liverani, food blogger, vincitrice della V edizione di Masterchef Italia.
Obiettivo di #CrescereATavola, iniziativa partita nel mese di aprile e appena conclusasi, è stato quello di sensibilizzare i genitori di bambini in età scolare sulle tematiche della sana alimentazione e dei corretti stili di vita sin dall’infanzia, proprio per prevenire sovrappeso e obesità.
Secondo gli utenti (genitori di bambini e ragazzi con un’età compresa dai 5 ai 13 anni che frequentano la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado) la principale causa di sovrappeso e obesità infantile sarebbero proprio i genitori poco attenti, sia a causa delle moderne tecnologie, sia in quanto poco propensi a educare i figli a corretti stili di vita. Ma anche la poca informazione sui rischi legati a sovrappeso e obesità gioca un ruolo importante, come riscontrato soprattutto da istruttori ed educatori sportivi. Nonostante l’ammissione di colpa, i genitori scaricano anche molte responsabilità sulla scuola, a loro parere a volte carente sia dal punto di vista dell’educazione fisica, sia per quanto riguarda la definizione dei menu scolastici e le modalità del servizio di ristorazione.
Un dato molto interessante, e che deve far riflettere, è il legame tra disponibilità economica delle famiglie e alimentazione infantile: ben il 63% dei genitori che hanno risposto al sondaggio proposto in merito dal magazine di CIRFOOD sostiene, infatti, che una disponibilità limitata di risorse per la spesa alimentare non garantisce un corretto regime a tavola. Sul banco degli imputati anche il poco tempo dedicato alla cucina dalle mamme lavoratrici, conseguenza di ritmi di vita sempre più frenetici.
Ma cosa mangiano bambini e ragazzi a cominciare dalla prima colazione? L’82% di essi solo latte e biscotti, trascurando quindi il consumo di cereali e frutta. Anche a pranzo o a cena le cose non sembrano andare meglio: 7 bambini su 10 mangiano pesce meno di due volte a settimana, solo 5 su 10 consumano più di due porzioni di frutta e verdura al giorno (contro le 5 che sono, invece, raccomandate da medici e nutrizionisti) e anche i legumi sono un alimento che arriva regolarmente sulle tavole di 6 bambini su 10. Un dato positivo riguarda, invece, le bibite gasate: secondo i genitori coinvolti da #CrescereAtavola, infatti, vengono consumate solo raramente da 9 bambini su 10. Ma anche dolci, merendine e snack che sono legati ad occasioni di consumo solo sporadico, almeno per 7 bambini su 10.
Relativamente alle categorie di alimenti più graditi, e per questo più consumati da bambini e ragazzi, non stupisce che al primo posto ci siano pasta, pane, pizza: cibi a base di cereali che sono, tradizionalmente legati alla cucina italiana e alle sue declinazioni regionali. Peccato che poi solo 3 mamme su 10 preferiscano i cereali integrali, rispetto a quelli raffinati che restano i più utilizzati in cucina.
Corretta alimentazione fa rima con corretta idratazione e, a questo proposito, deve far riflettere il dato emerso dal sondaggio: il 68% dei bambini italiani beva meno di un litro d’acqua durante il giorno.
Le insegnanti a loro volta hanno evidenziato molto spesso l’importanza della condivisione del pasto che, nella maggior parte delle scuole italiane, viene consumato in mensa. Dal punto di vista educativo, infatti, mangiare insieme è un modo per socializzare e per imparare a scoprire sapori e alimenti nuovi. Spesso i bambini non sono abituati a provare alcune pietanze, ma se vedono i loro compagni di classe farlo, non di rado vincono remore e preconcetti, proprio come succede con i giochi.
Il ruolo della scuola nell’educazione alimentare delle giovani leve è, quindi, molto importante, come evidenziato da tutti i relatori della tavola rotonda organizzata da “Il Giornale del Cibo”. Nato nel 2007 con lo scopo di formare e sensibilizzare consumatori ed opinione pubblica sulle tematiche della sana alimentazione, della sicurezza alimentare e della trasparenza della filiera, conta più di 10 milioni di visite l’anno, ed ha una importante e attiva community sui principali social network: circa 185mila fan solo su Facebook. È dunque, ad oggi, un interessante osservatorio rispetto a stili di vita, abitudini alimentari così come gusti e tendenze: questo è il motivo per cui, dal 2018, il magazine si fa promotore di campagne di sensibilizzazione mirate ad approfondire queste tematiche, stimolando il dialogo con i lettori e il confronto con gli esperti di settore.